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L a   C u r a

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A numerose realtà (sia private, sia pubbliche; da Nana Bianca sino al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) in un periodo compreso tra il gennaio 2019 e il giugno 2019 e più recentemente (luglio 2021), anche (e tra i vari argomenti) ad un paio di Ministri, suggerii di dare vita alle seguenti due piattaforme:

A) La prima piattaforma che ideai e suggerii di provare a sperimentare
(inizialmente in una piccola cittadina, o in quartiere di una grande città), si basava su volontari (dall’affidabilità già riconosciuta come: pubblici ufficiali; ragazzi accreditati da scuole; etc.), dotati di apposita card (per il ritiro di cui dirò) che quando si fossero trovati a passare (anche a piedi) nei pressi di uno Store di vicinato della loro zona (o di quelle da loro indicate) sarebbero stati avvisati, automaticamente e senza impegno (tramite orologi con funzione vibrante, donati loro), riguardo alla giacenza di una spesa da consegnare a, per esempio, al massimo 200 mt dal negozio (peso max 5 Kg, indicato nell’avviso).

Spesa preventivamente preparata dallo staff del negozio su ordine dell’anziano di turno. Una prima differenza, rispetto ad oggi, si avrebbe, quindi, nella gratuita della consegna.

La persona anziana, cliente dello Store/p.d.v, dovrebbe in alcuni casi disporre preventivamente di una carta prepagata (occasione peraltro di fidelizzazione da parte del punto di vendita) da cui scalare, di volta in volta, il costo della spesa via via sostenuto; mentre per i negozi di vicinato potrebbe essere sufficiente segnare la spesa (alle consegne inevase, per mancanza di volontari, potrebbe provvedere il personale di fiducia del punto vendita). Gli ordinativi, nel caso di grandi catene, a differenza che per i negozi di vicinato, potrebbero essere gestiti via tablet/smartphone o pc dai diretti interessati (se in grado) o da loro amici o familiari; o al limite da un call center di volontari, pronti a tradurre in ordine i loro desiderata.

Al momento del ritiro della spesa presso il negozio indicato, l’ideale sarebbe che il sistema, una volta strisciata la card del volontario, inoltri in automatico un sms all’anziano destinatario della spesa, per comunicargli che, a breve, gli sarebbe consegnata dal volontario XY. Per i più timorosi, o scrupolosi, la consegna potrebbe essere lasciata, eventualmente, fuori dalla porta, o fatta consegnare a qualche vicino.

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Riguardo alla sostenibilità di questa prima piattaforma, trovo che potrebbe beneficiare, anche, di donazioni da parte di singoli ed aziende che, magari, potrebbero voler lasciare, persino, una spesa pagata, o perché no, un giocattolo o medicine già pagate; in tal modo si amplierebbe ulteriormente la platea degli usufruitori e degli oggetti trattati.

Per i soggetti sotto ad un certo livello di reddito sarebbe pensabile anche poter consegnare, gratuitamente, prodotti freschi, altrimenti destinati al macero.

Gli orologi smart per i volontari potrebbero essergli donati: dalle catene della grande distribuzione, interessate all’esperimento; o da aziende che li producono (ad esempio la Fit Bit).

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Considerato, poi, che le consegne per via volontaria potrebbero essere, anche, occasione, per chi ne avrà tempo e desiderio, di dedicare 10-20 minuti del proprio tempo all’anziano di turno per una chiacchierata:

B) La seconda piattaforma che ideai e suggerii (qualora non implementabile nella precedente) consisteva in una app in cui far incrociare l’eventuale richiesta e offerta di minuti di chiacchiere (per gli anziani meno tecnologici un numero verde, gestito da volontari, avrebbe potuto caricare le loro richieste)

Spesso si sente difatti di anziani che, pur di poter scambiare qualche parola, arrivano addirittura a chiamare le forze dell’ordine, inventandosi una qualche scusa.

- "Quello che conta tra amici non è ciò che si dice,
ma quello che non occorre dire" (Albert Camus)

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