Come si evince da questo mio secondo sito (e a differenza di quanto figura nel primo, da cui risulta che per oltre un decennio ho mantenuto un impegno a 360 gradi a vantaggio di: comunità; enti e realtà industriali, di cui in molti casi ho fatto la fortuna, o come minimo ho apportato un contributo utile, spesso senza ricevere un grazie), da diverso tempo, proprio per ragioni di tempo, ma anche per ragioni di principio e non solo, tralascio quasi ogni altra soluzione che non sia direttamente riconducibile a miei obiettivi specifici e circoscritti.

Alcune eccezioni riguardano idee a vantaggio dei giovani e/o di soggetti deboli.

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Un esempio di quest'ultimo tipo è il seguente:

In data 07 febbraio 2016, in merito al tema del bullismo e ad un caso dell'epoca, e, anche, alla luce di un messaggio, girato su Whatsapp, che faceva riflettere su quanto avvenuto, scritto da un insegnante di quella scuola (che invitava ragazzi e anche i genitori a smettere di girarsi dall’altra parte, facendo tutti riflettere con la frase: “cosa aspettate che accada ad un vostro amico ? a voi stessi ?”) suggerii via mail al Ministro Giannini e p.c. all'Associazione ACBS, di:

a) indire un Concorso nelle scuole che invitasse i ragazzi ad elaborare un brevissimo testo/promessa, di un paio di righe, che potesse essere recitato, ogni mattina, prima delle lezioni in modo da ricordare, quotidianamente, ai ragazzi (ma ne occorrerebbe uno anche per i genitori, spesso non più maturi) di non lasciarsi andare agli istinti innati di sopraffazione e derisione, e, anzi, d’impegnarsi a difendere i soggetti più deboli, o comunque i soggetti presi di mira e, laddove non bastasse, o non si avesse il coraggio d’intervenire, a segnalarlo alle istituzioni preposte.

L'effetto di questa misura, a mio giudizio, non si esaurirebbe in un'utile funzione preventiva, ma ne avrebbe anche una, altrettanto importante, successiva. Come momento d'interrogazione da parte degli insegnanti: "tutto bene su questi temi ragazzi ?". Come momento di riflessione da parte di questi ultimi circa eventuali accadimenti e, laddove si trattasse di episodi importanti, come spinta alla confessione (difficile che, in tutta una scuola, dopo aver recitato la promessa, tutti si sentano bene con se stessi sapendo cose per le quali hanno assunto un obbligo morale di riferire).

b) Utile agli scopi detti, anche l'istituzione, in ogni scuola, di un'apposita cassettina ("angherie in corso e disagi vari") per poter raccogliere eventuali denunce anonime, come ho suggerito pochi giorni dopo, in tal caso alla sola Associazione citata.

c) Infine, utile, a mio avviso, anche un concorso per la rappresentazione figurativa di una mascotte a difesa dei più deboli ed una a rappresentare i vili aggressori.

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Da segnalare come in Aprile 2015 il Ministero dell'Istruzione, dapprima, emanò "Le linee di orientamento per azioni di prevenzione e contrasto al bullismo e cyberbullismo", giungendo poi al: "Piano nazionale per la prevenzione del bullismo" presentato il 17 ottobre 2016 (alcuni mesi dopo la mia comunicazione). Questo piano portò, infine, alla "Prima giornata nazionale contro il bullismo" tenutasi in data 7 febbraio 2017. In contemporanea, il lancio dello spot interpretato da Ambra Angiolini che invitava proprio a non restare indifferenti e a fare segnalazioni al sito generazioniconnesse.it. Interessante e saggia, anche, l'introduzione, sempre nel febbraio 2017, dei "daspo urbani" da parte del Governo Gentiloni e del Ministro dell'Interno che ritengo possa trovare applicazione, anche, in alcune di queste casistiche. Successivamente, nel maggio 2017, è giunta finalmente ad approvazione la legge specifica contro il cyberbullismo.

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A proposito dei temi del bullismo, calzante l’avvertimento di uno psicologo che osservava come tenere in mano un bicchiere d’acqua sia un peso leggerissimo, ma se lo si tiene ad oltranza non passerà molto che diverrà insostenibile.

La presa in giro, lo scherzo, come è noto, sono “belli” se durano poco. Non possono perpetrarsi all’infinito, se no diventano un gioco al massacro.

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La campagna pubblicata su “L’Avvenire”, realizzata gratuitamente dalla Agenzia Armando Testa dal titolo: “Anche le parole uccidono”, che accomuna le offese a pallottole, mostra bene quanto, per alcuni soggetti deboli, queste possano essere pesanti.

Mai sentito, invece, di qualcuno che abbia subito danni così irrimediabili per aver ricevuto un complimento di troppo. Per cui, al limite e se proprio volete, abbondate di questi ultimi. O, per lo meno, sappiate di cosa parlate, non dimenticando mai, anche, il saggio proverbio che recita:

"Molto spesso, quello che Juan dice di Pedro, dice più di Juan che di Pedro".

Non dimenticate anche le seguenti massime:

- Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo. Mentre la verità si sta mettendo le scarpe". (Mark Twain).

- "Non bisogna permettere che si calpestì la dignità di chi non può difendersi" (frase tratta, se non erro, dal film: "Viva L'Italia" di Massimilano Bruno, o potrebbe essere "Viva la Libertà" di Roberto Ando', se ne avrete modo, guardateli entrambi perchè meritano);

- "Solo una cosa è peggiore della violenza dei bruti, la violenza dei vigliacchi" (Roberto Benigni) che colpiscono soggetti deboli, od in difficoltà, preferibilmente di nascosto.

- "Lasciare accadere un male che si potrebbe impedire, equivale a commetterlo" (Nietzsche);

Tornando a più sopra, serve a poco poi dire: ma non pensavo, ci facevamo solo quattro risate, che poi messe tutte insieme fanno un milione di risate. Imparate a mettervi nei panni degli altri (a camminare per tre lune nei mocassini altrui), vedrete che cambierete volentieri atteggiamento. Non rendetevi corresponsabili, vi basta poco, non dovete scalare una montagna o prestargli dei soldi, basta lasciarli vivere, anche se sono un po' particolari (o qualcuno dice o pensa che lo siano e magari non lo sono nemmeno, avete presenti le fake news ?), per cui non indicateli, non ridetegli dietro, etc.

"E' vero, siete ancora piccoli uomini,
ma non siate mai uomini piccoli".

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